Le terme di Odaiba: l’Oedo-Onsen-Monogatari

 Parlando del Giappone, Odaiba è sempre dipinta come una meta da provare: l’Oedo onsen Monogatari è proprio uno dei motivi!

Sul web ci sono tanti articoli legati a Odaiba, la grande isola artificiale nella baia di Tokyo che nel diciannovesimo secolo aveva lo scopo di difendere la città e oggi è diventata invece una roccaforte del divertimento. Ma cosa la rende tanto speciale?

La verità è che per quanto contenga alcuni moderni edifici adibiti a uffici, Odaiba è anche una centrifuga di negozi, ristoranti e ristorantini, angoli sala-giochi e simboli universalmente conosciuti come la Torre Eiffel, la Statua della libertà e il Gundam che si esibisce nella preparazione all’attacco e che un giorno spiccherà davvero il volo – io lo so.

Ma oltre a tutti questi mezzi di intrattentimento variopinti e colorati, a Odaiba ci sono anche loro: le terme dell’Ōedo-Onsen-Monogatari!

Interno dell'Oedo onsen Monogatari

Io le ho visitate entrandovi con un umore non esattamente dei migliori e ne sono uscita sentendomi molto più leggera.
Diciamoci la verità: quando sono partita con le mie amiche alla volta di Odaiba questo stabilimento non era esattamente nella mia lista delle mie priorità. Avevo l’impressione che le terme vere, autentiche fossero solo quelle delle cittadine e dei villaggi fuori Tokyo.

Avevo ragione? Nì. Nì perché da un lato continuo a sentire che l’esperienza delle terme giapponesi sia molto più intensa e reale in luoghi a stretto contatto la natura e lontani dalla mia adorata e coloratissima Tokyo. E nì perché nonostante questo l’Ōedo-Onsen-Monogatari è comunque una piccola delizia che consiglierei senza problemi a qualunque viaggiatore in terra tokyense desideroso di provare le terme giapponesi, ma senza la possibilità di allontanarsi dalla capitale.

Entriamo un po’ nei dettagli: questo onsen è decisamente scenografico! Una volta varcato il grande portone di legno all’entrata ci troviamo davanti un’allegra e caratteristica riproduzione dei quartieri Hirokoji e Happakuyacho, risalenti ai tempi in cui Tokyo si chiamava ancora Edo, e di cui tutti noi diventeremo immediatamente nuovi abitanti. Ovviamente è un’ambientazione a uso e consumo dei turisti, giapponesi ancor prima che stranieri, ma se si è disposti a mandare l’immaginazione a briglia sciolta e calarsi nell’atmosfera l’esperienza può rivelarsi molto divertente.

Il fatto che appena entrati possiate noleggiare in quattro e quattr’otto uno yukata (il kimono estivo giapponese), scegliendo tra le diverse fantasie a disposizione, sicuramente aiuta a immedesimarsi! Una volta indossato è possibile entrare nelle terme vere e proprie.

All’Odaiba Onsen Monogatari avete la possibilità di scegliere tra ben tredici vasche, alcune esterne ed altre interne: io personalmente ho scelto di visitare quelle esterne. Qui potete decidere di passeggiare tra i piccoli sentieri che costeggiano i fiumiciattoli dove mettere a bagno i piedi, o in alternativa immergere le vostre appendici provate da camminate su camminate in quel di Tokyo nei vari corsi d’acqua: ce ne sono di normali come anche di terapeutici.

Terme Oedo onsen Monogatari

Con le mie amiche ho provato un percorso che passava da un letto del fiume liscio a una zona piena di sassolini abbastanza acuminati. Non dubito che la cosa fosse davvero rigenerante, ma ci siamo comunque ritrovate a saltellare come rane impazzite per superare la zona sassosa il più velocemente possibile, sentendoci più italiane che mai per l’incapacità di trattenere gli “ahiahi, accidentaccio, ma che male!” mentre eteree fanciulle giapponesi saltavano da un sassetto all’altro sulla punta dei piedini taglia 35/36 cinguettando (giuro che cinguettavano) piccoli e graziosi “itai, itai!” (“che male, che male!”).

Per vari motivi (indipendenti dall’onsen) non abbiamo potuto provare le vasche dove immergersi completamente, situate nella zona opposta del complesso termale, ma anche così ricordo quel pomeriggio alle terme con sentimenti che sono passati gradualmente dalla vaga insofferenza (un’insofferenza riassumibile in “sarei voluta andare da un’altra parte, non m’interessava venire qui, uff!”) al relax e la sensazione di aver avuto una bella fortuna finendo nel bel mezzo di queste speciali terme “cittadine” – con una spolverata di senso di colpa finale nei confronti di F., l’amica che aveva avuto l’idea, ma quello era decisamente un problema tutto mio!

Terme esterne dell'Oedo Onsen Monogatari
Ricordo bene il cielo notturno sopra i piccoli alberi piantati nel giardino dell’onsen, la sua volta scurissima e i grattacieli che facevano capolino in lontananza, illuminati dagli sporadici neon dell’isola rimasti accesi anche dopo la chiusura dei negozi. Ricordo i giapponesi e il loro chiacchiericcio sereno e sempre pacato. Ricordo le mie amiche, e ricordo anche questo:

Terme Oedo onsen Monogatari

In Giappone può capitare di essere fermati da gruppi di ragazze che ti chiedono una foto insieme, emozionate dall’incontro con turisti occidentali. A Kyoto siamo state fermate da altri due gruppi e abbiamo posato con tutte (“Chissà in quanti Facebook giapponesi siamo finite!” ha riso F., e in effetti sarei curiosissima di scoprire che fine hanno fatto quelle foto!). Secondo la mia esperienza, però, a Tokyo è abbastanza raro che accada, visto che di occidentali se ne vedono davvero tanti… eppure all’Ōedo-Onsen-Monogatari è successo, e lo scatto che vedete è diventato uno dei miei preferiti di quel viaggio.

Infine, un bonus aggiuntivo dell’Ōedo Onsen Monogatari così come di tutta Odaiba: i mezzi per arrivarci.

Oltre alla metro della JR Rinkai Line infatti ci sono due metodi decisamente scenografici per raggiungere l’isola:

  • il primo è lo Yurikamome, uno spettacolare trenino elettrico che ti porta a Odaiba sfrecciando a mezz’aria tra i grattacieli di Tokyo e il bel Rainbow Bridge (se siete lettrici di Tokyo Babylon e X delle Clamp sappiate che l’Effetto Piangina è dietro l’angolo). Per molti versi lo Yurikamome sembra più una giostra che un reale mezzo di trasporto pubblico. Consiglio spassionato: se ne avete l’occasione appena saliti catapultatevi verso i posti in cima, dai quali godrete una vista surreale della città che scorre davanti a voi e lungo i binari aerei del treno. Se somigliate a me, vi farà sentire come quando da bambini riuscivate a conquistare i posti di guida del trenino ed essere i capotreno per quei due minuti di giro sempre sconfinati e troppo brevi. Il fatto che adesso però siate adulti e in una città fuori dalla vostra testa renderà tutto ancora più onirico e si unirà ai ricordi che rendono Tokyo qualcosa di indissolubilmente legato al mondo dell’immaginazione.
Il tramonto dalla Yurikamome

Il tramonto dalla Yurikamome

Informazioni sulla Yurikamome: il tragitto completo è di 31 minuti e il biglietto ha un costo che va dai 190 ai 380 Yen, a seconda della lunghezza del vostro tragitto. È possibile sottoscrivere anche un abbonamento giornaliero e si può pagare sia con la prepagata Suica che la Pasmo (utilissime per muoversi a Tokyo), ma non è valido il Japan Rail Pass (biglietto dedicato ai turisti stranieri che copre lunghe distanze attraverso il Giappone);

  • l’alternativa che propongo per arrivare a Odaiba e alle terme dell’Oedo Onsen Monogatari è il battello Hotaluna realizzato da Leiji Matsumoto, creatore di anime epocali come Capitan HarlockGalaxy Express 999. L’Hotaluna attravera il fiume Sumida e vi lascia sull’isola di Odaiba, pronto a riprendervi a bordo più tardi – io però consiglio di provare sia lui che la Yurikamome tra andata e ritorno. Ho avuto la fortuna di testare questa combo più volte nel corso degli anni e ogni volta è stata una vera goduria.

Nella mia esperienza, è praticamente impossibile rimanere immuni dall’atmosfera giocosa e suggestiva che gravita intorno a tanta parte di Odaiba (e – diciamolo – di Tokyo)!

Informazioni sul battello Hotaluna: è attivo tutti i giorni dell’anno e vi porterà facilmente dal quartiere storico di Asakusa all’isola di Odaiba, al costo di poco meno di quindici euro (non è pochissimo, lo so, ma quando vi ricapita?).

Traghetto Hotaluna

L’Hotaluna nel 2010

Insomma, se apprezzate le zone a tema e coltivate il desiderio di provare delle terme giapponesi pur senza muovervi da Tokyo, l’Oedo Onsen Monogatari e Odaiba fanno sicuramente al caso vostro!

36 Comments

  • Cassandra - Viaggiando A Testa Alta
    febbraio 10, 2018

    Mi piacerebbe un giorno provare l’esperienza delle terme giapponesi.

    • Giulia M.
      febbraio 10, 2018

      Meritano davvero, se ti dovesse capitare vedrai che sarà un’esperienza interessante!

  • Chiara Falsaperla
    febbraio 9, 2018

    allora io ci andrei solo per indossare quei favolosi kimono!

    • Giulia M.
      febbraio 9, 2018

      In effetti ho amato anch’io indossarlo! È una cosa diversa dal solito che ti permette di entrare un po’ di più nel mondo che stai visitando 😊

  • Francesca
    febbraio 9, 2018

    È il secondo post oggi che mi fate leggere un post sull terme giapponesi… state cercando di dirmi qualcosa?!? 😍😍😍🔝

    • Giulia M.
      febbraio 9, 2018

      Ebbene sì, è un messaggio subliminale per convincerti a partire subito e goderti queste bellezze! Ne varrà la pena 😉

  • Frederick Zelda Fitzgerald
    febbraio 9, 2018

    Mi ricordano molto le terme che ho letto in un libro e non sapevo del piccolo particolare dei tatuaggi , questo me lo devo ricordare. Non accettano qualsiasi tipologia di tatuaggi ?

    • Giulia M.
      febbraio 9, 2018

      Di solito no, perché proprio il tatuaggio in sé da loro è legato all’appartenenza a un clan yakuza! Da quello che ho visto comunque è nei guai soprattutto chi ne ha di inevitabilmente vistosi :/

  • sabrina barbante
    febbraio 8, 2018

    Ho saputo, leggendo un post di The Lazy Trotter (la conosci? Leggila because ti piacerà) che in moltissime terme non ti puoi bagnare se hai dei tatuaggi (per motivi storici legati alla mafia giapponese). Anche in queste terme era così? – gasp… non mi sono mai tatuata e quando mi verrà come spesso accade la tentazione, me la faccio passare pensando a quando vorrei andare alle terme anche in Giappone :-O )

    • Giulia M.
      febbraio 8, 2018

      Guarderò molto volentieri, grazie per la dritta! In effetti sui tatuaggi hai ragione, in Giappone sono collegati strettamente all’appartenenza ai clan yakuza e per questo spesso c’è il divieto di entrare se si è tatuati! Sembra che valga anche per l’Oedo Onsen Monogatari in effetti : / Una soluzione può essere togliersi lo sfizio di provare le terme giapponesi e farsi il tatuaggio una volta tornati! O altrimenti si può prenotare una stanza in riokan con onsen annesso (in forma di piccola vasca che ti forniscono loro o o addirittura con una esterna privata per la propria camera) e farsi il bagno in pace senza il problema di utilizzare una vasca comune! ^^

  • vagabondele
    febbraio 7, 2018

    Ma sai che mi piacerebbe da morire fare un’esperienza simile? Forse per te sarà scontato ma io un giorno alle terme giapponesi lo trascorrerei molto ma molto volentieri!!

    • Giulia M.
      febbraio 8, 2018

      No no, penso no diventerà mai scontato neanche per me! È vero che alla bellezza ci si abitua facilmente, ma nel caso del Giappone e delle terme rimane sempre comunque una grandissima emozione ♥

  • Valentina
    febbraio 7, 2018

    Una piccola oasi di paradiso in mezzo alla città! Dev’essere stata proprio un’esperienza molto particolare! Immagino i saltelli graziosi delle giapponesine sui sassi ahahah! 😀

    • Giulia M.
      febbraio 7, 2018

      Sì, davvero un luogo rilassante e paficico! E giapponesi mille volte più aggraziate erano bellissime, confermo! XD

  • Sandra
    febbraio 7, 2018

    beata 🙂 non riesco a non pensare a quella terra come qualcosa di incredibile. mi affascina la cultura, il cibo, l’eleganza… tutto. Spero di poterci andare presto.

    • Giulia M.
      febbraio 7, 2018

      Incrocio le dita per te, spero davvero che riuscirai a visitarlo e vederne tutte le particolarità e meraviglie!

  • Raffaele - One More Trip
    febbraio 6, 2018

    Fantastico il post e meraviglioso il tuo stile!
    Chissà se quel gruppo di ragazze giapponesi (LOL al “chissà in quanti FB giapponesi siamo uscite) avrebbero desiderato una foto anche con me 🙂

    • Giulia M.
      febbraio 6, 2018

      Grazie mille, sono davvero contenta ti sia piaciuto! Per le ragazze vedrai di sì XD molte sono proprio entusiaste degli occidentali e fai conto che l’Italia è amatissima dai giapponesi!

  • Silvia
    febbraio 2, 2018

    che posto meraviglioso!!

    • Giulia M.
      febbraio 2, 2018

      Sì, se visiti Tokyo e hai voglia di andare alle terme, merita davvero una piccola visita!

  • Marina
    febbraio 2, 2018

    Ma lo sai che ci sono stata per il mio compleanno? Mi ha fatto piacere leggerti e trovare notizie e pensieri che ho scritto anche io nel mio post !! Evviva le onsen!

    • Giulia M.
      febbraio 2, 2018

      Allora devo leggermi il tuo post! Fa davvero piacere anche a me, è sempre bello trovare persone con cui si ha un’affinità “di viaggio” ^^

  • Dani
    gennaio 29, 2018

    Hai fatto una bellissima esperienza! Mi piacerebbe provare!

    • Giulia M.
      gennaio 29, 2018

      Se dovessi andare in vacanza a Tokyo e avessi voglia di passare qualche ore alle terme sicuramente meriterebbe una visita! ^^

  • Rocio
    gennaio 29, 2018

    Le terme sono il mio luogo ideale! Relax e dolce riposo per ritrovare un po’ se stessi! Ottimo consiglio!

    • Giulia M.
      gennaio 29, 2018

      Sì, erano davvero rigeneranti, soprattutto dopo aver fatto lunghe camminate! Grazie mille ^^

  • Lara C
    gennaio 27, 2018

    Beh il posto sembra davvero fantastico!
    Se riuscirò ad andare in Giappone non mi dispiacerebbe affatto farci un salto

    • Giulia M.
      gennaio 28, 2018

      Sì, è davvero carino! Se passi una settimana/dieci giorni solo a Tokyo merita una visita ^^

  • Erica
    gennaio 27, 2018

    Il Giappone credo che sarà una meta lontana per noi ancora per qualche anno ma questo suo lato mi piace molto! Grazie per tutte le info, ci penserò bene prima di fare lo stesso percorso con i sassolini 😂

    • Giulia M.
      gennaio 27, 2018

      De nada! Presto o tardi merita sicuramente una visita, secondo me ; )

  • drinkfromlife
    gennaio 27, 2018

    Che luogo interessante! Ci farei una puntatina. Ho sorriso quando ho letto l’antico nome di Tokyo perché ho un amico che si chiama Edo. 😀

    • Giulia M.
      gennaio 27, 2018

      In effetti da noi può essere benissimo un nome di persona, hai ragione! XD Se capiti a Tokyo e hai voglia di provare le terme un salto lo merita, è divertente rilassante ^.^

  • sandra
    gennaio 26, 2018

    a me sembra comunque un paradiso… Sono sempre più attratta da questo Giappone!

    • Giulia M.
      gennaio 26, 2018

      Io ovviamente sono di parte, ma confermo che è splendido! Oggi, con i viaggi intercontinentali molto più fattibili, almeno una visita nel giro di una vita la merita.

  • Giovy Malfiori
    gennaio 26, 2018

    Una delle cose che vorrei fare per i miei 40 anni è proprio regalarmi il Giappone. Spero di riuscirci!

    • Giulia M.
      gennaio 26, 2018

      Incrocio le dita per te, sarebbero un’esperienza e un compleanno davvero indimenticabili!

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Giulia Magagnini

Giulia Magagnini a febbraio 2018

Giulia. Sono una sceneggiatrice. Quando non lavoro potete trovarmi con il naso perennemente affondato in un libro e la testa (dura) tra le nuvole, vere e immaginarie. Sono toscana, dipendente dal mare e affetta da Mal di Giappone.
Adoro i luoghi capaci di trasformare l’immaginazione in realtà, gli aereoporti e i cibi speziati.

Sometimes in life, a strange genre suddenly gets into the mix. What genre was your day?
A romantic comedy? A strange, but beautiful fantasy? A sad melodrama?

(Goblin)

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