Una vita da librario, di Shaun Bythell

La prima volta che ho visto Una vita da libraio sul banco delle novità in libreria ho allungato la mano per dargli un’occhiata ancor prima di pensarci, ma ci sono voluti dei mesi perché finalmente arrivasse il suo momento e me ne prendessi una copia. A quel punto mi ci sono lanciata sopra e ho cominciato subito le cronache di Shaun Bythell, libraio scozzese alle prese con le difficoltà di un mestiere sempre più complicato da mandare avanti, in primis a causa del gigantesco e tentacolare Amazon.

 

Una vita da libraio di Shaun Bythell

 

Bythell ha scritto un diario che copre un anno di lavoro (quello a cavallo tra il 2014 e il 2015) e grazie ai suoi appunti scopriamo cosa significa oggi mandare avanti un negozio di libri usati. La “guerra” con Amazon è qualcosa da cui è impossibile sfuggire, se si pratica questo mestiere: il colosso fa sconti che gli altri non possono permettersi e per questo è apprezzato da lettori random e ancor più, forse (questa è una mia supposizione) da lettori forti che così possono acquistare più titoli.

Io adoro le librerie e mi è capitato più di una volta di riflettere sul loro destino e il modo migliore di aiutarle a resistere, ma alla fine la soluzione è una sola, come fa notare anche Bythell nel libro: comprare i libri nei negozi fisici. Più facile a dirsi che a farsi, direte voi (e anch’io, visto che mi servo spesso proprio da Amazon).

Come risolvere il problema?

Personalmente con il passare del tempo ho finito per alternare gli acquisti: spesso compro tramite Amazon e Libraccio, ma quando le librerie fisiche nei dintorni hanno i volumi che cerco già disponibili spendo qualche euro in più per servirmi da loro. Metà sono negozi di privati affiliati in franchise a grandi catene, ma meglio che niente, e in entrambi i casi ho fatto la tessera che permette di accedere a sconti anche molto vantaggiosi, un bell’incoraggiamento a prendere i libri direttamente da loro.

Non posso invece affidarmi agli ordini delle librerie, questo va detto: nove volte sue dieci ho avuto esperienze negative e tempo fa, dopo aver ordinato un romanzo e aver atteso per un mese sentendomi ripetere due volte a settimana “devono ancora inviarlo” (no, non è mai arrivato), ho deciso di mettere una pietra sopra a questa possibilità. Vista la situazione apparentemente incorreggibile (almeno dalle mie parti) non provo sensi di colpa.

 

Kindle distrutto

L’amore di Bythell per i Kindle

 

Bythell però non parla solo del mercato editoriale, e riesce a trasformare il suo libro in un racconto di vita vissuta davvero coinvolgente grazie a tutti gli aneddoti quotidiani e personali che ci racconta.

Scopriamo quali sono i suoi clienti abituali, quelli più buffi o fastidiosi, ci parla delle riparazioni di cui ha bisogno il negozio, scopriamo i rapporti con il pittoresco personale e le frequenti sortite fuori dal villaggio per esaminare librerie private e acquistare nuovi libri da rivendere.

Oltre a raccontare la sua realtà di libraio, però, è la cornice che fa da sfondo al The Book Shop (tuttora vivo e si spera vegeto) ciò che davvero mi ha catturato: il piccolissimo villaggio di Wigtown, la città dei libri, emerge fin dalle prime pagine. Bythell ne racconta sia i punti forti che i limiti, e la sua prosa ha fatto sì che mi sentissi letteralmente sprofondare nel libro e nella sua Wigtown, vivendone le stagioni, i momenti morti e quelli di massimo fervore (in primis il festival letterario annuale).

 

The Book Shop

The Book Shop, Wigtown

 

Wigtown e i suoi numerosi negozi di libri possono non essere la scelta migliore per chi cerca una vita da metropoli e infinite possibilità d’intrattenimento (in quel caso è meglio che vi rivolgiate a Tokyo), ma se amate (anche) i libri, i villaggi minuscoli e pittoreschi e la tranquillità è difficile rimanere immune al suo fascino.

Altra cosa fondamentale di Una vita da libraio: l’umorismo. Più volte ho sorriso o riso sonoramente nel corso della lettura, e spesso lo stile di Bythell mi ha ricordato quello dei primi due volumi di Adrian Mole (dell’inglese Sue Townsend), il che per quanto mi riguarda è un grande pregio. Pensate che non avevo neppure finito il libro e già cercavo notizie su Google riguardo a un possibile seguito! Consiglio Vita da libraio senza ombra di dubbio a tutti coloro che amano i libri e percepiscono ancora il fascino delle librerie.

 

 

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18 Comments

  • Ale Carini
    ottobre 19, 2018

    Da amantenere della Scozia e dei libri, non potevo farmi sfuggire questo! Ordinato da poco ed in attesa di leggerlo tutto d’un fiato ! Splendido questo articolo , grazie

    • Giulia M.
      ottobre 19, 2018

      Spero tanto che ti piaccia, secondo me merita già di per sé, ma se come no si amano determinate atmosfere davvero un libro così è una goduria!

  • valekappa90
    ottobre 15, 2018

    Non avevo mai sentito parlare di questo libro, ma mi attira moltissimo ora che ho letto il tuo articolo! Come te, anche io adoro i piccoli negozi di libri, e preferisco sempre comprarli di persona. Poi ovvio che Amazon è uno strumento utilissimo e molto comodo, ma credo che tutta questa super distribuzione tramite click vada un po’ a rovinare quell’intimo rapporto tra lettore e libro…

    • Giulia M.
      ottobre 16, 2018

      Ha sicuramente un sapore diverso come metodo per comprare i libri, è vero. Può essere una manna quando qualcosa è introvabile o vuoi evitare di spendere un capitale, però i lati oscuri sono innegabili, su questo secondo me Bythell ha proprio ragione! E da amante delle librerie e ancor più di quelle pittoresche non posso che sperare di vederle esistere ancora per tanto, tantissimo tempo.

  • Silvia - The Food Traveler
    settembre 7, 2018

    Anche io lo sto “puntando” da un po’ in vetrina ma non l’ho ancora comprato, ma ora mi hai convinta! Per fortuna nella mia città – anche se è molto piccola – abbiamo una libreria gestita da tre ragazzi giovani e appassionati, per cui cerco di comprare il più possibile da loro anche perché sono davvero carini ed è piacevole parlare con loro dei libri che mi sono piaciuti (ma anche di quelli che non ho apprezzato). Purtroppo però non posso dire di comprare i libri sono in libreria perché leggendo molto in inglese spesso li scarico sull’Ipad dall’Apple Store 😅
    Grazie dell’ottimo consiglio!

    • Giulia M.
      settembre 7, 2018

      Di niente, spero proprio che ti piaccia! Secondo me è molto coinvolgente, se si amano certe ambientazioni, e sicuramente mostra un punto di vista interessante ^^ Penso che leggendo in un’altra lingua rispetto a quella del Paese dove vivi, per i libri anglofoni anche Bythell ti perdonderebbe XDD

  • Priscilla
    agosto 28, 2018

    Grazie della segnalazione. Questo libro getta una luce nuova su una situazione purtroppo non rosea per chi deve fare i conti con la concorrenza di giganti come amazon o e-bay.
    Io l’ho già segnato 😉

    • Giulia M.
      agosto 28, 2018

      Spero davvero che ti piaccia, parla davvero della questione andando a raccontare dettagli e situazioni quotidiane di chi volente o nolente vi è coinvolto in prima persona. Se a questo aggiungi la parte più puramente “narrativa” molto coinvolgente ne esce davvero un bel libro!

  • Lucy the Wombat
    agosto 28, 2018

    Non ho letto il libro, penso che lo amerei gia’ solo per la questione dei piccoli commercianti in lotta con Amazon. Molte persone non ci riflettono, ma credo che questa superdistribuzione colossale dietro il far risparmiare qualche euro possa fare solo danni. Se mi capitera’ sotto mano lo leggero’! (Dall’estero non e’ cosi’ immediato trovare i libri :)) Poi adoro l’umorismo scozzese. 🙂

    • Giulia M.
      agosto 28, 2018

      Eh sì, è davvero una questione più complessa di quanto possa apparire di primo acchito! Appena hai modo di metterci mano dagli una chance, secondo la merita proprio! E riguardo all’umorismo c’è poco da fare, è molto in linea anche con il mio XD

  • amaranthinemess.it
    agosto 28, 2018

    Ah che bello! Questo è stato uno dei miei regali di compleanno da parte del consorte e porta in sé tanti significati: io amo i libri (vivo in mezzo ai libri, mangio e respiro libri ahahah), e io e il mio consorte abbiamo una passione sfrenata per la Scozia. Questo libro unisce le due cose e sono stata molto molto contenta di riceverlo e poi proprio da lui 🙂 Non l’ho ancora letto (il compleanno è stato qualche settimana fa) ma non vedo l’ora!

    • Giulia M.
      agosto 28, 2018

      Vedrai che ti regalerà dei bellissimi momenti di lettura! L’ho trovato interessante e coinvolgente, se poi già ami la Scozia sei davvero nel tuo elemento! : )

  • monicabruni
    agosto 27, 2018

    Leggerò sicuramente questo libro. Da ex commerciante penso che queste difficoltà non le abbiano solo le librerie ma tutti i piccoli commercianti ed è un peccato perché ormai le strade delle nostra città sono tutte uguali senza più nessuna personalizzazione.

    • Giulia M.
      agosto 27, 2018

      Anche a me fa molta tristezza trovare perlopiù strade commerciali monopolizzate sempre dagli stessi marchi, putroppo. Il libro vedrai che merita, espone osservazioni molto realistiche sulla situazione attuale ma ha anche un aspetto più puramente narrativo davvero avvolgente!

  • Federica
    agosto 24, 2018

    Deve davvero essere interessante!
    Grazie per il consiglio..
    Purtroppo per comodità molto spesso acquisto e-book.. pur amando follemente il libro cartaceo (anche solo il fatto di averlo tra le mani e poterlo sfogliare) 🙂

    • Giulia M.
      agosto 25, 2018

      Se ti sentisse Shaun! Scherzi a parte io 99,99 volte su cento leggo solo in cartaceo, ma capisco comunque che abbia il vantaggio della comodità. Già solo fare una media tra i due formati credo sia positivo e d’aiuto alle librerie ^^ Il libro comunque te lo consiglio davvero!

  • Alessandra Cortese
    agosto 24, 2018

    Che bello questo libro! Già l’ambientazione mi attira…e poi un libro che parla di librai e librerie é il top!! Grazie!!

    • Giulia M.
      agosto 25, 2018

      Di niente, dagli un’occhiatina perché merita proprio!

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Giulia Magagnini

Giulia Magagnini a febbraio 2018

Giulia. Sono una sceneggiatrice. Quando non lavoro potete trovarmi con il naso perennemente affondato in un libro e la testa (dura) tra le nuvole, vere e immaginarie. Sono toscana, dipendente dal mare e affetta da Mal di Giappone.
Adoro i luoghi capaci di trasformare l’immaginazione in realtà, gli aereoporti e i cibi speziati.

Sometimes in life, a strange genre suddenly gets into the mix. What genre was your day?
A romantic comedy? A strange, but beautiful fantasy? A sad melodrama?

(Goblin)

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